Lunedì 27 maggio nella scuola Thouar si è svolta una riunione con la Dirigente Ottonello e i genitori, l'argomento della serata era centrato sulle difficoltà che i bambini possono incontrare nel percorso scolastico.
La Dirigente ha illustrato la circolare BES (bisogni educativi speciali) del marzo 2013 che contempla alcuni tipi di studenti:
. alunni in difficoltà linguistica (perchè arrivati da poco in Italia),
. alunni in svantaggio socio-economico,
. alunni con difficoltà di apprendimento,
. alunni con disabilità.
Quando le maestre incontrano difficoltà nel bambino, ad esempio nella letto-scrittura o nella pronuncia, e di questo ne hanno la certezza dopo aver osservato questo aspetto per un determinato tempo, la scuola deve segnalarlo alla famiglia, in genere avviene alla fine della 2 elementare.
Viene compilata una scheda come traccia di informazioni dalle maestre e viene presentata ai genitori che nel caso siano d'accordo entrambi viene affidata all'assistente sanitario che la indirizzerà, a sua volta, al consultorio.
In base alle informazioni fornite, il bambino viene invitato alla consulenza di uno specialista più adatto al caso che potrebbe essere un logopedista o un pedagogista.
Alla fine degli incontri, ai genitori, viene redatta una relazione in base al risultato dei test diasgnostici proposti al loro figlio. Solo in alcuni casi è possibile procedere per la richiesta di insegnanti di sostegno.
La famiglia può appoggiarsi a percorsi riabilitativi garantiti per un certo numero di ore dalla ASL, ma è necessario che scuola e famiglia lavorino insieme per supportare il bambino.
Nello specifico dei disturbi specifici di apprendimento la legge permette strumenti compensativi (uso computer, calcolatrice o mappe concettuali) e dispensativi (es. non leggere a voce alta) per essere al pari degli altri studenti.
Nella nostra scuola sono a disposizione dei bambini con difficoltà 5 computer che vengono abbinati allo studente che può decidere di usarli a scuola ma di portarli anche a casa.
Per ulteriore chiarezza negli interventi possibili sulle modalità di studio viene deciso su ogni materia cosa si può fare e viene scritto sul Piano Didattico Personalizzato.
Ma la cosa più importante è che la famiglia deve collaborare con la scuola e deve essere attiva nel lavoro a casa.
La Dirigente ha illustrato la circolare BES (bisogni educativi speciali) del marzo 2013 che contempla alcuni tipi di studenti:
. alunni in difficoltà linguistica (perchè arrivati da poco in Italia),
. alunni in svantaggio socio-economico,
. alunni con difficoltà di apprendimento,
. alunni con disabilità.
Quando le maestre incontrano difficoltà nel bambino, ad esempio nella letto-scrittura o nella pronuncia, e di questo ne hanno la certezza dopo aver osservato questo aspetto per un determinato tempo, la scuola deve segnalarlo alla famiglia, in genere avviene alla fine della 2 elementare.
Viene compilata una scheda come traccia di informazioni dalle maestre e viene presentata ai genitori che nel caso siano d'accordo entrambi viene affidata all'assistente sanitario che la indirizzerà, a sua volta, al consultorio.
In base alle informazioni fornite, il bambino viene invitato alla consulenza di uno specialista più adatto al caso che potrebbe essere un logopedista o un pedagogista.
Alla fine degli incontri, ai genitori, viene redatta una relazione in base al risultato dei test diasgnostici proposti al loro figlio. Solo in alcuni casi è possibile procedere per la richiesta di insegnanti di sostegno.
La famiglia può appoggiarsi a percorsi riabilitativi garantiti per un certo numero di ore dalla ASL, ma è necessario che scuola e famiglia lavorino insieme per supportare il bambino.
Nello specifico dei disturbi specifici di apprendimento la legge permette strumenti compensativi (uso computer, calcolatrice o mappe concettuali) e dispensativi (es. non leggere a voce alta) per essere al pari degli altri studenti.
Nella nostra scuola sono a disposizione dei bambini con difficoltà 5 computer che vengono abbinati allo studente che può decidere di usarli a scuola ma di portarli anche a casa.
Per ulteriore chiarezza negli interventi possibili sulle modalità di studio viene deciso su ogni materia cosa si può fare e viene scritto sul Piano Didattico Personalizzato.
Ma la cosa più importante è che la famiglia deve collaborare con la scuola e deve essere attiva nel lavoro a casa.